Hanno reinventato il gioco della bottiglia, rendendolo "green": «All’inizio, quando abbiamo trovato la prima, la lanciavamo e la andavamo a riprendere a nuoto. Poi ci siamo accorti che nel mare ce n’erano altre e allora abbiamo cominciato a raccoglierle una per una e a metterle sul nostro sup, il surf con la pagaia. Ma non c’erano solo le bottiglie:
c’erano lattine, occhiali, tubi, barattoli, cime consumate dal sale, pezzi di legno rovinati con la vernice, diversi oggetti di plastica. Così abbiamo preso pure quelli e con un po’ di pazienza, sempre divertendoci, abbiamo riportato tutto sul pontile, dove abbiamo smistato i rifiuti nei bidoni della differenziata». Il racconto è di Giorgia, ragazzina torinese di quattordici anni, la più grande del gruppo di giovani ambientalisti, di cui fanno parte altri tre componenti, dai tredici agli undici anni, anche loro di Torino, a cui si aggiunge Nicolò, un ragazzino sardo. I giovani protagonisti di questa splendida storia sono amici da sempre e questa volta si sono dati appuntamento nel mare di Golfo Aranci, dove si trova la statua della Sirena realizzata dallo scultore Pietro Longu, in Sardegna.
Il loro esempio è Greta Thunberg, ispiratrice per tanti suoi coetanei, nella lotta all'inquinamento e al surriscaldamento globale, e la loro intenzione è quella di replicare questa esperienza utile e divertente, sperando di poter a loro volta essere d'esempio per altri ragazzini della loro età e, in generale, per tutti quelli che hanno a cuore le sorti del nostro pianeta.