Un fenomeno mondiale, in rapida crescita che ha ispirato hotel e catene alberghiere a investire in questo nuovo settore: BOUTIQUE HOTEL. Quali sono gli elementi che ne fanno la differenza?
Sicuramente la prima risposta è la personalizzazione. Una strategia che colpisce oggi molti settori, a far da capolinea la capacità di raggiungere nuovi target con un nuovo modello basato sull’empatia.
Prenotare un soggiorno in un boutique hotel significa ritrovarsi in una struttura di piccole dimensioni, tra le 10 e 50 stanze, capace di far sentire ogni cliente a casa. Il clima caldo e familiare che si concentra sui dettagli, focalizzando l’attenzione su quelli che trasmettono emozioni. Unicità.
Con un Design d’interno che si allontana dal common style tipico dei vecchi standard seriali. Alcuni hanno ambientazioni artistiche, mentre altri sperimentano soluzioni originali nel design e nella tecnologia. La costante è sempre l'unicità dello stile e una forte personalità. L'ospite-tipo infatti è una persona che ama far rientrare questi elementi in ogni aspetto della propria vita quotidiana, e intende mantenerli quando viaggia per vacanza o lavoro.
Altro tema importante è il servizio altamente personalizzato che risponde ad un obiettivo in grassetto: ogni ospite deve sentirsi speciale.
Anche in questo caso, come tratto distintivo, vengono inseriti alcuni elementi originali e insoliti (ad esempio un servizio di "benvenuto", degli omaggi, o la possibilità di abbinare delle "esperienze", a seconda della location e tipologia di struttura ricettiva. Il ristorante e il bar dell'hotel tendono ad essere ricercati, trendy e con elementi della tradizione culinaria locale.
Citando una frase di un anonimo francese “Il n’y a rien de plus eternel du changement” possiamo sicuramente affermare che questo settore in continuo cambiamento non finisce di generare nuove evoluzioni, sempre più orientate ad un cliente esigente, pronto a spostarsi per diverse ragioni, portando con sé carattere e bisogni. A far da scenario a questo nuovo clima vi è l’apertura di un tris di strutture a marchio Shedir, sulla comune passione dei fondatori per gli alberghi di alto livello: «Noi ci definiamo artigiani dell'ospitalità. Stare con noi è come farsi fare un abito in sartoria. Ed è un concetto diverso dal comprare un vestito già fatto di un brand di lusso». E continua: «Il nostro obiettivo è esprimere la grande ospitalità italiana, che sa unire patrimonio culturale con architettura e arte contemporanea, e l'esperienza del lusso italiano che spicca sempre per il suo artigianato, gli chef, i produttori, il design», spiega Acampora. Gli hotel sono progettati da importanti studi italiani – Gianpiero Panepinto al Capri Tiberio Palace, Bonfini Design al Vilòn e RM Project al Maalot, che valorizzano il Made in Italy e il buongusto italiano rinomati nel mondo. «Le nostre strutture sono piccole e anche se fanno parte di un gruppo, ciascuna deve conservare la sua identità. Non facciamo copia incolla di modelli», prosegue il manager. Tre brand per tre concept diversi con design e contatti umani in primo piano.
Così la nostra scuola di alta formazione manageriale si spinge verso nuove direzioni. Ci prepariamo ad aprire le porte a nuove forme di stage, a costruire reti forti di collaborazioni, al passo con le trasformazioni di un mercato in cui far trovare una zona comfort ai nostri studenti con tanta voglia di fare esperienza in questo camaleontico mondo del lavoro.
Siamo già operativi con le selezioni per le borse di studio dedicate ai nostri Master in partenza su Roma il 3 Novembre 2021:
Master in Food & Beverage Management
Master in Management del Turismo e Sostenibilità
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